E' un Orisha maggiore. Ha le chiavi del destino, apre e chiude la porta alla disgrazia o alla felicità. E' il crocevia da cui si diramano le strade della vita. E' il messaggero di Olofin e il primo in tutto. Deve venir salutato prima di tutti gli altri Orisha, è il primo a ricevere le offerte (ma anche l'ultimo, prima del commiato), anche i tamburi iniziano per lui e a lui si deve chiedere il parere prima di ogni divinazione, perchè protegge i cammini delle consultazioni e dei responsi. E' il primo del gruppo dei quattro guerrieri (Elegguà, Oggùn, Ochosi e Osun).
Spesso è accostato a Echù, o Eshù (incarnazione dei problemi che affliggono l'essere umano).
E' un imbroglione e incute molto timore perchè ha il controllo su molte cose e spesso agisce secondo capriccio. Può essere spietato se gli si attraversa la strada quando è arrabbiato. E' anche burlone e giocherellone; può diventare irriverente come un monellaccio, ed è imprevedibile, proprio come il destino. Quando decide di correre in aiuto di chi lo chiama, fa cadere ostacoli e barriere per spianare la strada al suo protetto. Vive in vari luoghi: negli angoli delle strade e nei crocicchi, nei prati e nei boschi, ma anche nella spazzatura. Il suo simbolo è una collana a pallini alternati rossi e neri che rappresentano vita e morte, guerra e pace, uno e l'altro.
E' un imbroglione e incute molto timore perchè ha il controllo su molte cose e spesso agisce secondo capriccio. Può essere spietato se gli si attraversa la strada quando è arrabbiato. E' anche burlone e giocherellone; può diventare irriverente come un monellaccio, ed è imprevedibile, proprio come il destino. Quando decide di correre in aiuto di chi lo chiama, fa cadere ostacoli e barriere per spianare la strada al suo protetto. Vive in vari luoghi: negli angoli delle strade e nei crocicchi, nei prati e nei boschi, ma anche nella spazzatura. Il suo simbolo è una collana a pallini alternati rossi e neri che rappresentano vita e morte, guerra e pace, uno e l'altro.
I suoi oggetti preferiti sono soprattutto giocattoli da bambino; ma anche le monetine d'argento, le pepite, gli attrezzi per caccia e pesca. I suoi animali sono tartarughe, cervi, polli, galli e topi . Adora i sigari, l'aguardiente, ma anche l'acqua ferma.
Protegge da incidenti, risse, sofferenze e miserie, ma anche dalla morte per emorragia o provocata da tradimenti.
Il suo culto, a Cuba, è molto generalizzato e tutti i credenti vogliono avere un Elegguà che li protegga.
Viene sincretizzato con S. Antonio di Padova, con lo spagnolo Nino de Atocha, ma anche con l'Anima Sola. Il suo giorno è il lunedì, ma molti lo festeggiano anche il terzo giorno di ogni mese.
In Africa è conosciuto con il nome di Eshu ed è considerato un santo erotico, rappresenta uno tra gli orichas di maggior rilievo. Nelle cerimonie i fedeli devono sempre propiziarlo per primo affinchè rechi le offerte alle altre divinità. E’ il primo oricha del pantheon yoruba; è depositario dell’achè, ossia dell’energia spirituale che governa l’universo. E’ il simbolo degli opposti e delle contraddizioni. E’ capriccioso e incostante, rivela un carattere mutevole; spesso è stato identificato come un’entità facilmente disposta alla vendetta nei confronti degli uomini, come appare distintamente in altri sincretismi afroamericani.
Per gli yoruba e i loro discendenti invece, Eleggua è un ambasciatore di Oloddumare e trasmette messaggi al genere umano e agli altri orichas, come una sorta di messaggero celeste; per questo ha una stretta relazione con Orula.
Ad Eleggua è riservato sempre uno spazio in ogni casa dove si pratichi la santeria. Apre e chiude il cammino agli umani, liberandoli inoltre dalle insidie della morte. Nella sua danza presenta tutte le caratteristiche di un bambino, di un giovane, di un vecchio; balla girando su un solo piede; è l’unico orisha che dondola.
I suoi colori sono il rosso e nero, il bianco e nero, il bianco; veste con un gilet, pantaloni al ginocchio, un copricapo (gorro) adornato di conchiglie, campanellini e perline, una borsa piena di golosità. Il numero che lo rappresenta è il tre e i suoi multipli. Lunedì è il giorno che gli è dedicato; durante la giornata infatti i santeros gli porgono un piattino contenente un’offerta che comprende del rum, un sigaro, alcuni tipi di dolciumi ed una candela.
Eleggua ha un ruolo di grande importanza nei riti di iniziazione dei fedeli, ai quali vengono consegnati i suoi strumenti unitamente a quelli di Ochosi ed Oggun con cui forma la triade dei Guerrieri (danno fermezza ed equilibrio). Il suo strumento è il garavato. Si sincretizza con S. Antonio da Padova, la cui festa è il 13 giugno