Yemayà



Viene considerata la madre di tutti gli orisha. Nel suo cammino di Yembò e di Odduà nascono tutti gli Orisha. E' madre della vita, per questo governa le acque e rappresenta il mare. Yemayà è colei che crea e, quando una donna è incinta, fa le rogaciòn e prega lei, perchè la creatura nasca bene. In Yemayà nasce l'amore, non a caso lo ha insegnato a tutti gli Orisha. E' stata moglie di Babalù Ayé, di Agallù, di Orula e di Oggùn.
Le piace cacciare e maneggiare il machete. E' più importante di Oya, che rappresenta l'aria, perchè questa arriva dagli oceani, dai mari. E' indomabile e astuta. I suoi castighi sono duri, la sua collera terribile, però sempre agisce con giustizia.
Ama la buona compagnia; è una buona madre, allegra e sanguigna. Chi è consacrato a lei non può pronunciarne il nome prima di aver toccato terra con i polpastrelli delle dita e baciato in loro l'impronta della polvere.
Tra i suoi attributi ci sono la luna e il sole, l'ancora, i salvagente, le scialuppe e altri oggetti lavorati in argento, acciaio, latta e piombo. C'è un'apposita campanellla per salutarla e per attirare la sua attenzione. La sua collana è fatta da cristalli azzurri e indossa una lunga veste dello stesso colore con serpentine azzurre e bianche, simbolo del mare e della spuma. In mano generalmente tiene un ventaglio in oro e madreperla, adornato con perline e conchiglie.
Nel ballo si annuncia con una risata fragorosa e poi gira come le onde o i mulinelli dell'oceano. A volte rema, mentre altre sembra che nuoti, ma sempre inizia piano piano per aumentare l'intensità del ritmo come per le ondate minacciose.
Protegge le persone che hanno problemi al ventre, soprattutto se derivati dall'acqua (dolce, salata, pioggia, umidità, ecc.).
Insieme a Changò e a Ochun è tra le preferite dai cubani.
Viene sincretizzata con la Vergine di Regla, la patrona della Baia dell'Avana.